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venerdì 4 maggio 2018

Produrre qualità è una scelta. Il vino di Ca’d’Abruzzo

 "...terra fertile della spiga di Cecere, ancor più di uva..." Così Ovidio descriveva la sua terra d'Abruzzo, a dimostrare dell'antico rapporto che lega la vite a questa verde terra.

Come produzione di vino meno nota di altre regioni italiane, l’Abruzzo rappresenta una delle zone storicamente più vocate alla coltivazione della vite. Oltretutto negli ultimi anni ha fatto un vero e proprio salto di qualità, tanto che oggi i vini abruzzesi sono apprezzati dal mercato nazionale ed internazionale.

Da un' idea di un imprenditore russo, appassionato di vini, e grazie ad una buona politica locale nasce pochi anni fa a Fara Filiorum Petri in provincia di Chieti, una super cantina che raccoglie la produzione di uva da vino locale guidando i produttori del posto nell’allevamento delle viti e vinificando in purezza il loro prodotto utilizzando al minimo i solfiti.

Dietro un buon vino non c’è solo un'ottima uva ma tanto lavoro e professionalità, i soli capitali per realizzare un impresa di questo calibro non sarebbero bastati. Prima che questo progetto divenisse realtà, l’ideatore ha dedicato tre anni allo studio dell’enologia in Francia per acquisire le competenze necessarie alla realizzazione del suo ambizioso progetto, 30 milioni di bottiglie l’anno. Dal connubio capitale/studio è nata Ca’d’Abruzzo.

Ca’d’Abruzzo ha fatto delle scelte coraggiose e innovative pensando ai giovani e ai mercati emergenti, vinificando in purezza uve Montepulciano e Trebbiano, cioè utilizzando solo uve dello stesso vitigno come si faceva una volta e come tradizione vuole, senza modificare aromi e sentori creando blend che non rappresenta appieno il territorio e tantomeno la tradizione.

Sono così nati da uve Montepulciano e Trebbiano i : Ca’ d’Abruzzo Vino da Tavola; Ca’ d’Abruzzo IGP; Ca’ d’Abruzzo DOP e uno spumante Millesimato Brut ed Extra Dry vini di grande produzione ma qualitativamente genuini, per un bere sano e consapevole.

Ho avuto il piacere di testare personalmente questi vini in una degustazione guidata dall’artefice di questo progetto. Una degustazione particolare che consisteva nel cominciare ad assaporare il vino ad una temperatura di servizio più bassa del dovuto fino ad arrivare ad una temperatura più alta del consigliato, sia per i rossi sia per i bianchi.

Il percorso prevedeva di immedesimarsi nella crescita della vite fino alla maturazione dell’uva, partendo da sapori acerbi fino ad arriva, con l’aumentare della temperatura,  a sentori più maturi e persistenti in bocca. Da maggio a settembre, mi ripeteva, dai primi acini al grappolo maturo pronto per la vendemmia. Con questi vini possiamo dire addio al fastidioso mal di testa del giorno dopo dato dal bicchiere in più, permettendoci di “esagerare” allegramente in compagnia dei nostri amici.

Una grande attenzione al prodotto, dalla materia prima alla trasformazione ed all'imbottigliamento e quindi nella scelta del tappo, che essendo ecologico oltre a rispettare la natura rispetta il contenuto della bottiglia. Сomportandosi come un vero e proprio tappo di sughero, cioè preservando e facendo respirare il vino, contribuendo allo sviluppo ottimale di aroma e sapore dello stesso.

Come da filosofia del mio progetto, apprezzo e condivido le scelte di questa Cantina. Sono riusciti a mettere sul mercato un prodotto di qualità ad un prezzo equo alla portata di tutte le tasche, consentendo a tutti di concedersi un bere di qualità. 

Mi piace ricordare che alla quarta edizione annuale del BIWC, Berlin International Wine Competition 2018, dove sono stati presentati più di 300 vini da produttori di tutto il mondo, il Ca’ d’Abruzzo Brut Millesimato 2016 ha vinto la medaglia d’oro. Il primo spumante italiano realizzato con metodo Charmat da uve trebbiano al 100%, ottimo come aperitivo o in abbinamento a piatti di pesce. E’ anche un'ottima base per il richiestissimo Spritz.

I riconoscimenti non finiscono qui, sempre a Berlino con il Terre di Chieti Rosso IGP 2017, Ca’ d’Abruzzo ha ottenuto la medaglia di bronzo, a dimostrazione della qualità dei vini prodotti, in Cina al CWSA, China Wine & Spirits Awards, gli spumanti Ca’d’Abruzzo Brut Millesimato 2016 e il Millesimato Extra Dry 2016 hanno ottenuto la medaglia d’oro, mentre il Ca’d’Abruzzo Rosso Premium Dry 2016 ha portato a casa una medaglia d’argento.

Nell’assortimento di vini di Ca’d’Abruzzo figura anche il vino da tavola, due parole per interpretare meglio questa dicitura.

Siamo sicuri che un vino DOC sia sempre migliore di un VDT (vino da tavola)? La legislatura italiana lo inserisce alla base della Piramide della classificazione dei Vini e c’è chi ritiene (erroneamente) che sia sinonimo di bassa qualità.

https://www.spazioprever.it/salabar/vino/legisla.php
Se un vino è classificato DOC, per chi non lo ricordasse, è l’acronimo di Denominazione di Origine Controllata, non significa che a priori sia qualitativamente superiore ad un VDT. Le classificazioni sono nate per stabilire criteri fissi di produzione, non è detto che un’Azienda che decide di produrre vini da tavola non vinifichi prodotti di qualità.

Due esempi per tutti i toscani Tignarello e Sassicaia che con pur avendo la denominazione VDT hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale.

Voglio terminare ricordando quella che è la filosofia di Ca’d’Abruzzo, cioè unire la tradizione enologica con soluzioni innovative per ottenere vini autentici, complimentandomi con chi ha ideato e realizzato questo progetto, valorizzando la terra d’Abruzzo e ulteriormente il vino italiano all’estero proponendo una produzione artigianale su larga scala.

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