How to taste in Italy wonderful flavours and not go bankrupt? Our answer to crisis - the smart choice. Guide (car + enterpreter) accompanies you. Project don't makes the advertising, don't take $ from suppliers of goods and services. Blogger makes his personal opinion and acts for your interests

sabato 9 settembre 2017

Le "delusioni" delle Cinque Terre

La Spezia, piazza Garibaldi
A volte le aspettative non hanno riscontro nella realtà, se i diretti interessati siamo noi ce ne facciamo una ragione e tiriamo avanti, ma se vengono coinvolte terze persone ci dispiace ancora di più. 

Durante la nostra visita alle Cinque Terre, da Porto Venere, passando dal Golfo dei Poeti, per arrivare a Monterosso abbiamo avuto modo di ammirare esempi di architettura, scorci naturalistici davvero interessanti, e di addentrarci nella ricettività turistica. Ma la ricettività turistica è davvero come ci viene descritta? Come guida e conduttore di WGG alcuni esempi di ricettività li ho voluti verificare personalmente.

Tralasciando l’alloggiamento, dove ci siamo trovati davvero bene voglio soffermarmi su alcune soluzioni che a volte  riteniamo siano valide e che ci facciano risparmiare, ma alla fine ci lasciano insoddisfatti.

Era da un po’ che sentivo parlare, anche in TV, di pescatori che costituiti in cooperativa organizzano e gestiscono direttamente la loro pescheria e un punto di ristoro. Iniziativa senza dubbio lodevole che permette loro di guadagnare qualcosa di più e consente, a chi lo desidera, di mangiare a prezzi competitivi pesce fresco preparato seguendo le ricette tipiche locali.

La Spezia, Porto


La pescheria


In coda


A La Spezia la Cooperativa “Dai Pescatori” ne è un esempio. Sul lungo mare la individuiamo facilmente, la fila di persone ancor prima dell’apertura è considerevole e visto che è ora di cena e che questo ristorante self service è considerato un “must” in città ci mettiamo in coda. 

Il ricco menù è esposto all’esterno, così in fila, in attesa del nostro turno possiamo decidere cosa ordinare. Purtroppo mentre ci avviciniamo al banco alcuni piatti vengono depennati dalla lavagna. Addio Tartare di tonno, sarà per un’altra volta, dobbiamo fare i “conti” anche con chi ordina da casa e verrà poi a ritirare, perché c’è anche il servizio d’asporto.

L' offerta

La nostra scelta

Piatti freddi


Ci accomodiamo con tre secondi piatti, (come antipasto polpo e patate in insalata, fritto misto e polpo con patate in umido come secondo) i piatti sono di plastica – usa e getta – il tavolo lo scegliamo noi, l’unica cortesia che riceviamo è l’apertura della bottiglia del vino al tavolo. Ma è tutto nella norma, un self service senza pretese dove cenare ad un costo contenuto e velocemente. Le porzioni sono adeguate al costo, ma la cucina? Potrebbe migliorare, un cuoco esperto valorizzerebbe meglio la qualità della materia prima che hanno a disposizione. Ce ne andiamo non proprio soddisfatti, sinceramente mi aspettavo di più. Sul lungo mare i localini sono tanti, probabilmente accontentandoci di qualcosa in meno e spendendo qualcosa in più, avremmo avuto un ricordo migliore di questa cena.

Moterosso


Il testarolo


Il testarolo srotolato


Quando si visitano nuove città è normale pensare agli amici più vicini e renderli partecipi delle nostre “scoperte” regalando loro qualcosa di tipico della zona visitata.

Arrivati a Monterosso, ultima tappa del nostro tour, finita la visita ci dedichiamo a qualche acquisto. L’occhio di chi scrive di gastronomia cade sempre su qualcosa di commestibile, e possibilmente originale. Cercando qua e la vediamo un “rotolo” che ci incuriosisce, è il Testarolo (quello Pontremolese è presidio Slow Food ) tipica pasta dei paesini dell’estremo levante ligure e della Lunigiana. Curiosando si impara, e per saperne di più chiediamo al venditore di spiegarci la composizione, il perché del colore marroncino e il modo migliore per gustare al meglio questo insolito primo piatto.

Tagliato per la cottura


Condito con il ragù


Testarolo con pesto


Ci dice: “E’ un impasto con farina di castagne, si taglia a rombi, si cuoce in acqua salata e si condisce con il pesto ligure o con un buon ragù di cinghiale”. Ci fidiamo ed il primo acquisto è fatto. Altro  prodotto che ci ha incuriosito è un risotto al limonino (tipico liquore ligure ottenuto dai profumati limoni di Monterosso), ottimo ci dicono. Anche il rinomato vino Sciacchetrà rientra nei nostri acquisti.

Purtroppo i destinatari di questi souvenir gastronomici non sono stati soddisfatti, e gentilmente ci hanno messo al corrente di quanto hanno appurato.

Il risotto al limonino pur essendo stato preparato seguendo scrupolosamente le istruzioni di cottura si è liquefatto in pochi minuti.

Il Testarolo non conteneva assolutamente farina di castagne, ed il condimento più appropriato è composto da parmigiano o pecorino con aggiunta di basilico tritato e olio extravergine di oliva. Il gusto della pasta? Neutro, non l’ho sentito. Sicuramente il modo migliore di gustare questo piatto è di farselo servire in una delle trattorie dell’entroterra dove non vengono usati prodotti preconfezionati.

Come si usa dire fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Questi venditori si sono improvvisati tali o per vendere raccontano ogni cosa? Loro non ci hanno guadagnato in immagine, noi la prossima volta opteremo per le classiche calamite da attaccare al frigo, più economiche e sicuramente più veritiere.

Non ci resta che sorseggiare lo Sciacchetrà, per fortuna l’unico souvenir che ha dimostrato di rispettare la le dichiarazioni fatte dal venditore e la tradizione ligure.

Se l'articolo vi è piaciuto mettete, se non l'avete ancora fatto, un "mi piace" sulla mia pagina F.B Wine Gastronomic Guide. Sarà per me il regalo più gradito.


Статья с процессе перевода. Если вы хотите ускорить этот процесс, напишите вашу просьбу в сообщении на адрес проекта marcello.isu@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento