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sabato 29 febbraio 2020

Cose da assaggiare a Praga. Weekend lungo con cinque bontà | Что попробовать в Праге за длинный уикенд

Praga Ponte Carlo "Karluv Most" sul fiume Moldava
https://mondodivinoit.blogspot.com/2020/02/cose-da-assaggiare-praga-weekend-lungo.html#rus
Russian
Detta anche Città delle cento torri, Città d’oro e La madre delle città, Praga è un centro culturale e turistico di fama mondiale. È considerata la “capitale europea della magia”, ed è uno dei vertici del Triangolo della Magia Bianca con Torino e Lione. Il suo centro storico è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Un breve viaggio gastronomico se ben organizzato può dare i suoi frutti.

Di seguito consigli utili:

1. Se optate per un viaggio individuale, non gruppo organizzato, inutile scegliere un hotel stellato per utilizzarlo come Bed&Breakfast.

2. Scegliere come base una zona ben servita dai mezzi pubblici, in modo da facilitare gli spostamenti verso le vostre mete.

3. Portate con voi dei calzini/maschera per piedi del tipo rilassante, con olio di jojoba, aloe e burro di karitè per intenderci, ed il giorno seguente il “Cavallo di San Francesco” sarà pronto a ripartire.

4. Anche se i vostri occhi sono sani portate una lente, poiché le mappe, i menù, le guide sono scritte con caratteri molto piccoli e se portate gli occhiali verificate di averli con voi.  Altro motivo è che Praga la notte è scarsamente illuminata, ciò pur dando alla città un’atmosfera romantica non facilita la lettura.

5. Se dovese piovere meglio una mantella impermeabile dell’ombrello che impedisce la visuale. Se poi si preferisce l’ombrello, sono in vendita anche nei negozi di souvenir

6. Non abbiate la speranza di ottenere dai passanti indicazioni stradali corrette, quelle date a noi erano tutte errate. Anche con Google Maps le difficoltà ci sono, specie nella città vecchia.

7. Nessun problema a salire sui bus senza biglietto, perché nella maggior parte dei casi il conducente vi venderà il documento di viaggio. In alternativa acquistare biglietti giornalieri

8. Per le donne, scarpe con tacco basso o zeppa saranno più confortevoli.



Come guida enogastronomica, incuriosito dalla cultura culinaria ed enologica locale e attirato dalla bellezza della città ho deciso di concedermi un “assaggio” della “Madre delle Città” (Praha matka mèst in ceco). Come sapete, la missione di WGG è non privarci delle prelibatezze locali e allo stesso tempo non dar fondo alla nostra cassa.

Il video che segue, mostra le cinque cose assolutamente da non perdere a Praga. Partemdo dalla birra, arrivando al dolce passando dal ... ma guardate il video e capirete meglio.


Per associazione di idee le prime cose che vengono in mente a noi “maschietti” sono la birra e le belle ragazze praghesi (non pensate male). Così diamo inizio alle “danze” con una puntatina al “Prague Beer Museum” dove c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Qui due birre di ottima qualità ci sono costate 101 corone, circa 4 euro.

Rinfrescati e riposati riprendiamo il nostro peregrinare tra le vie della città vecchia con l’occhio attento sia alle bellezze locali, alle birrerie più autentiche e ai ristorantini che offrono una cucina tipica.

Inutile dire che tutti i nostri pasti sono stati accompagnati da ottime birre alla spina prodotte da birrifici locali. Niente male anche le birre di produzione industriale, come le Crusovice, Velkopopovicky Kozel, Gambrinus e Pilsener Urquell. Se il popolo ceco detiene il primato di consumo di birra, 143,3 litri pro capite annui, un motivo ci sarà.
Prague Beer Museum



Camminare si sa mette appetito, e adocchiato un localino, non troppo per turisti, che offre piatti tradizionali, ordiniamo un Gulash praghese o boemo (spezzatino di manzo in salsa di pomodoro, cipolla e paprica)  accompagnato da gnocchi di pane di Praga conosciuti localmente come “Knedlikj” e un piatto di salsicce alla birra nera in salsa di pomodoro piccante “Spekacky na cernem pivu”.


Non rimaniamo delusi ne dalla qualità del cibo ne dal conto, che aggiungendo due birre medie di qualità artigianale arriva a poco più 30 euro. Pizza e birra per due a Torino.

Il Gulash di Praga


Stinco di Cinghiale


Spekacky na Cernem Pivu
L’Hotel dove alloggiamo ci offre la colazione, il che ci consente di arrivare fino alle prime ore del pomeriggio senza avvertire forti sensazioni di fame. Quando è capitato la ricca offerta di “Street Food” per le strade della città ha rimediato egregiamente alle nostre esigenze.

Una sosta al ristorante al giorno, viste le calorie presenti nei piatti è sufficiente. Di conseguenza per il cibo non si spende poi tanto, per chi volesse risparmiare ulteriormente si può rifornire di cibarie nei tanti supermercati e mini market che si incontrano lungo la strada.





Nel menù delle birrerie e dei ristoranti della città, essendo uno dei piatti della tradizione di Praga e della Repubblica Ceca in generale, è facile trovare il Gulash. Meno piccante di quello ungherese, può essere servito in diversi modi: nel piatto con i “Knedlikj”, in pentolini di coccio – Zuppa di Gulash, o nella più scenica pagnotta svuotata dalla mollica.

Come spesso accade ci sono locali dove “l’esperienza” Gulash è da non perdere, uno è sicuramente “U Fleku” – prezzi modici. Nel pane non solo la zuppa di Gulash, anche zuppe di cipolla e patate. Ottime entrambe. Anche il cibo e le birre del Birrificio del Monastero "Klasterni Pivovar Strahov" ci sorpendono.

Arrosto di maiale con patate


Zuppa di Gulash


Salsicce al Sugo


Questo metodo di servire una pietanza nel pane, mi ricorda le usanze contadine del sud Italia. Per esempio il “Pani cupatu e inchiutu” – pane svuotato e riempito – che i contadini calabresi portavano per pranzo nei campi.
Zuppa Schi nel pane 

Gulash della birreria Pivovar Victor


Ecco il guliach fatto da me al ritorno da Praga
Non solo Gulash, il piatto più tipico ceco è il “Veproknedlozelo”, maiale, canederli e crauti, preparazione molto pesante e grassa. (Veproknedlozelo come si legge solitamente nei menù, è l’abbreviazione di "Veprova, Knedliky, a Zeli"). Noi ci siamo concessi anche lo stinco “Holen”, di cinghiale e non il classico di maiale, abbinato a patate e una salsa molto speziata.

Birra si ma il vino? Contrariamente a quanto si possa pensare, nelle enoteche e ristoranti della città non è facile gustare un calice di vino ceco. Le proposte enologiche provengono per lo più da Portogallo, Francia Spagna e Italia.

Il vino ceco c’è ed è anche buono. Chiedendo qua e la ci consigliano una puntatina al “The Glass” dove la cordiale e preparata Jarmila ci propone una serie di vini cechi. Optiamo per un Pinot Grigio dagli intriganti profumi, della zona di Velke Pavlovice (Moravia). Zona di produzione anche del Palava, un bianco dolce venduto in aeroporto a 40 euro – bottiglia da ½ litro.







Ci viene indicata poi un altra vinoteca dove è possibile degustare vini locali a bicchiere, ma è sabato notte e la domenica osserva il giorno di riposo, sarà per la prossima volta – Novomèstsky Pivobar Vodickova.

La viticultura nella Repubblica Ceca ha radici profonde, la maggior produzione avviene nelle regioni della Moravia e Boemia e i vitigni a bacca bianca sono la maggioranza. Tra le varietà più diffuse, Pinot Grigio e Bianco, Riesling, Moscato di Moravia e Chardonnay. Tra quelli a bacca rossa Pinot Nero e Nero di Franconia.

Da ricordare il “Wine Prague” a livello internazionale – PVA Expo Praha – dal 12 al 14 maggio, ottima occasione per gli appassionati di enologia per conoscere meglio i vini cechi e non solo loro.

A Praga molti nomi sembrano scritti come il codice fiscale e di conseguenza impronunciabili, come ad esempio il "Trdlo" o Manicotto di Boemia o altrimenti detto "Trdelnik". Ma non preoccupatevi, presto ci si fa l’orecchio.

I "Trdlo" sono dei dolci fantastici, a forma di manicotto o di cono, vengono farciti con gelato, panna, la farcia dello strudel, cioccolato ecc. ecc.  Ne abbiamo visti anche in versione salata. Nell’immaginario di molti il "Trdlo" è il dolce tradizionale di Praga, per i cechi non è altro che una sorta di attrazione culinaria per i visitatori stranieri. Comunque sia merita di essere assaggiato, per colazione, per uno spuntino pomeridiano o semplicemente per golosità. Mentre i dolci da “ristorante” rimangono i classici Strudel di mele “Jablecny zavin” o i “Palacinky”, una via di mezzo tra i pancake e le crepes farciti con gelato o confetture di frutta e ricoperti con panna montata.














Oltre ai trasporti vicino “casa” in Praga 3 abbiamo anche una discreta scelta tra birrerie e ristorantini dove potere trascorrere le ultime ore della serata in tranquillità.

Uno tra tanti il “Pivovar Victor” dove abbiamo bevuto della buona birra, prodotta da loro, godendo della cordialità del personale, Arina, e della tranquillità del locale. Unici turisti noi.





Per i nostri cari cosa prendiamo come souvenir? Un oggetto in cristallo di Boemia? Troppo scontato e poi già l'abbiamo. Del resto come persona interessata al cibo scelgo qualcosa tipico ceco da masticare.

Quando ero in Russia ho sentito parlare delle salsicce "Špekáčky"(shpicachki). Corte e robuste, in Russia le salsiccie di questa forma si chiamano "sardèlki". Il nome viene dalla parola "shpik" – un tipo di lardo speciale.

Wikipedia dice: "Gli špekáčky (in ceco) o anche gli špekačky (in slovacco) sono un tipo di insaccato tradizionale della Cechia e della Slovacchia. Nel febbraio 2011, a livello europeo, la denominazione «Špekáčky/Špekačky» è stata riconosciuta come specialità tradizionale garantita (STG). In entrambi i casi il nome deriva dal termine špek che designa i pezzi di lardo adoperati nella sua fabbricazione."

In Russia le producono sempre con carne di suino seguendo una precisa ricetta protetta governale. Ma come sempre se è la specialità di un luogo, meglio comprarla li. Quindi... 

Devo dire che con salsa di rafano e senape ci sono piaciute tanto. Bollite 10 minuti risultano morbide e succose. E questa nota fine di affumicato – che meravigla! 


Ma che appetito mi è venuto mentre scrivevo. Vado a prendere l'ultima lattina di birra ceca dal frigo. Buoni viaggi e buon appettito a tutti.


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