Il nome non deve trarre in inganno non si tratta di un vino
dolce, a dispetto del suo nome i vini prodotti con le uve Dolcetto sono secchi
e asciutti, dal sapore leggermente amarognolo.
Questo vino deve il suo nome allo spiccato gusto dolce degli
acini dell'uva con cui viene prodotto, un tempo veniva consigliato il consumo
dell'uva Dolcetto a tutte quelle persone che soffrivano di disturbi di stomaco
proprio a causa della sua dolcezza e della ridotta acidità.
Il vitigno è coltivato nel basso Piemonte, nelle provincie
di Asti, Cuneo, Torino, ed Alessandria. A seconda delle zone di produzione
assume fragranze diverse e si presenta sotto diverse tipologie: Dolcetto
d'Alba, Dolcetto d'Asti, di Dogliani, di Acqui, di Diano d'Alba, d'Ovada,
ultimamente si sono aggiunti i Dolcetto del Pinerolese, delle Langhe e
Monferrato, e dei Colli Tortonesi.
Come le volte precedenti la degustazione è guidata dal Prof.
Umberto Genova, la selezione dei vini DOC da lui studiata per noi è composta
da: Dolcetto d'Asti del 2014, Dolcetto d'Ovada del 2013, Dolcetto
d'Acqui del 2013, Dolcetto d'Alba 2013, Dolcetto di Diano d'Alba DOCG del 2012,
e un Dogliani DOCG del 2013. Tutti vinificati in purezza.
Il nostro esperto ci fa notare l'elevato potere colorante del Dolcetto e
ci spiega che questi vini vengono solitamente consumati giovani, anche se
alcuni produttori sono riusciti a far maturare con successo il Dolcetto per
alcuni anni.
Si presenta di un colore rubino con sfumature violacee, bassa acidità, morbido, dal profumo vinoso e dalla modesta astringenza dei tannini ci accompagna a tutto pasto. Nella mescita in alcuni casi si può notare la formazione di una moderata schiuma color porpora.
Si presenta di un colore rubino con sfumature violacee, bassa acidità, morbido, dal profumo vinoso e dalla modesta astringenza dei tannini ci accompagna a tutto pasto. Nella mescita in alcuni casi si può notare la formazione di una moderata schiuma color porpora.
I due DOCG, Dogliani e il Dolcetto di Diano d'Alba, hanno
dei profumi più complessi dalle note fruttate e speziate, con una piacevole
rotondità di sapore lungo e persistente, tutti chiudono con una piacevole nota
amarognola tipica del vitigno. Quindi compagno ideale della nostra tavola il
Dolcetto è uno dei campioni incontrastati del vino quotidiano.
A sorpresa possiamo degustare anche una Malvasia DOC
Rossotto delle colline torinesi e sorpresa delle sorprese un Barolo DOCG
Cannubi del 2004.
La Malvasia ci conquista con le sue bollicine e per la sua
notevole aromaticità, note di rosa canina e frutti rossi di bosco. Dolce,
prodotta con uve di Malvasia di Schierano al 50% e con uve di Malvasia Nera
Lunga per il restante 50%, la sua freschezza è esaltata dalla vivacità del
vino, ottimo vino da dessert e come aperitivo.
E cosa dire del re dei vini, vinificato con uve Nebbiolo in
purezza il Barolo dal colore rosso granato ci affascina con il suo profumo
intenso. Il gusto pieno e corposo ci riporta alle note olfattive, spezie,
liquiririzia, rosa. Vino di grande struttura lo possiamo abbinare a
secondi piatti di carne rossa, brasati, selvaggina e formaggi.
Come sempre il Proffessor Umberto Genova si è dimostrato
altamente preparato, e pronto a guidarci ed a perfezionare le nostre
deduzioni in merito alla degustazione della serata.
Ringraziandolo per la professionalità, per l'alto livello di
insegnamento e per avermi fatto conoscere aspetti per me inediti nel mondo
dell'enologia, mi auguro con piacere di poterlo nuovamente incontrare per
apprendere ulteriori insegnamenti e consigli dal suo sapere, o semplicemente
per gustare insieme un buon bicchiere di vino, sempre con moderazione e
consapevolezza .
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articolo e volete sostenere la mia iniziativa - raccontare dei luoghi
interessanti in Italia - vi chiedo di mettere Like sulla FB-pagina
del mio progetto. Grazie mille.
Dopo la Barbera il Dolcetto, altro vino piemontese tradizionalmente da pasto. si presenta sotto diverse tipologie a seconda della zona di produzione. Scopriamo quali sono.
Posted by Wine Gastronomic Guide on 16 июня 2015 г.
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