Alcuni esempi della produzione del Frantoio Venturino |
Sulla Riviera ligure di Ponente ci siamo stati
diverse volte e di specialità liguri ne abbiamo parlato spesso. Le
particolarità climatiche di questa zona permettono lo sviluppo di prodotti molto apprezzati e particolari, uno
tra questi lo possiamo definire unico al mondo.
In Liguria si sta bene, ma dopo
un po’di dolce far niente il desiderio di muoversi per approfondire aspetti
della gastronomia locale si fa sentire, ed essendo in provincia di Imperia perché
non approfondire la conoscenza di una “piccola” eccellenza della cultura
agroalimentare ligure?
Piccola ma allo stesso tempo grande per le sue proprietà. Prendendo l'aperitivo in Liguria non manca mai tra gli stuzzichini offerti e spesso è componente di diversi piatti della tradizione ligure. Vanta 1300 anni di storia, il culmine lo raggiunge dando vita ad un olio extravergine delicato e fruttato a bassa acidità, è l’oliva Taggiasca. Prende il nome Taggiasca dal suo
luogo di origine, Taggia, dove è stata introdotta dai monaci dell’ordine dei
Colombani provenienti dalla Provenza.
Così come guida enogastronomica decido di far visita ad uno dei tanti frantoi della zona per capirne di più e per far conoscere questo prodotto ai pochi che ancora lo ignorano. C’è l’imbarazzo
della scelta, i frantoi sono tanti e uno
tra tutti ci incuriosisce sia perché i loro prodotti sono presenti in diversi
esercizi commerciali (GDO compresa) della nostra zona di villeggiatura, ed
anche perché assaggiandoli il sapore ed il gusto ci hanno convinti.
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Come sempre macchina fotografica a tracolla e senza preavviso ci rechiamo a Diano San Pietro dove ha sede il Frantoio Venturino. Molto gentilmente il sig. Valter acconsente di
accompagnarci all’interno dello stabilimento di produzione descrivendoci
l’Azienda, e facendoci visitare i reparti di produzione e stoccaggio. Uno
stabilimento moderno nel rispetto della tradizione.
Con trasporto e orgoglio ci
spiega che un buon 30% delle olive di cultivar Taggiasca proviene da piante
secolari di loro proprietà (9.000) dislocate su circa 30 Ha di uliveti. Il restante
necessario a completare la loro produzione per soddisfare la richiesta proviene
da coltivatori locali, precisando che la qualità del prodotto è data
dall’impegno messo nella cura dell’oliveto, quindi i fornitori di materia prima
sono selezionatissimi.
Il frantoio nasce nel 1946 e nel 1999 è tra le prime aziende liguri ad ottenere la
DOP Riviera Ligure per l’olio extra vergine
di oliva. Ma non è la sola certificazione, la certificazione BIO e la
IFS Higher Level assicurano un prodotto di
qualità.
Espositore a CIBUS di Parma nel
2016 e nel 2017 a
Tutto Food di Milano e al PLMA di Amsterdam propone oltre all’olio extra
vergine di oliva DOP, anche olive taggiasche denocciolate in olio EVO o salamoia,
il pesto di basilico genovese DOP e olive taggiasche, patè di olive e salse.
Che dire, quella del Sig. Venturino è una vera e propria missione, gli uliveti li controlla personalmente più volte al giorno, le olive per mantenere integre le loro proprietà
organolettiche vengono lavorate entro le 24 ore dal raccolto, e il basilico
entro poche ore dal suo arrivo in stabilimento. Le ore di lavoro non si contano e
i giorni di riposo non esistono quasi, alcuni dei macchinari utilizzati nei
reparti di produzione sono frutto della loro ingegnosità, sempre tutto nel
rispetto del consumatore e dell’ambiente. Persino l’endocarpo dell’oliva o
nocciolo viene stoccato e utilizzato per produrre energia utile allo
stabilimento.
Anche se la stanchezza della
giornata lavorativa si fa sentire, ci descrive tutto con il sorriso sulle
labbra, essendo fiero di poter valorizzare e far conoscere prodotti del suo
territorio.
Piccola ma grande dicevo, infatti
la Taggiasca
pur avendo poca polpa ha un alto contenuto in olio 25/26% e non è solo da olio
è ottima anche a tavola. Nella cucina ligure l’oliva
taggiasca è molto presente, viene utilizzata in diversi piatti uno tra i più
conosciuti è il coniglio alla ligure dove pinoli e olive taggiasche gli danno un sapore unico, o per chi preferisce
il pesce lo stoccafisso accomodato. A me piace mangiarle anche semplicemente in
salamoia o sott’olio, oppure trasformate in patè spalmate su di un crostino di
pane.
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Il coniglio alla ligure, si prepara con i pinoli e le
celebri olive taggiasche
Ingredienti:Foto da buonissimo.org |
- 1 gambo di sedano4; 1 cipolla; 1 carota
- olio EVO ligure
- un po di pinoli
- una foglia di alloro
- un bicchiere di vino bianco
- un rametto di rosmarino
- olive taggiasche in salamoia
Tritare il sedano, la carota e la
cipolla. Far appassire in una casseruola con l'olio. Aggiungere i pinoli e
unire il coniglio. Sfumare con un po' di vino bianco (circa un bicchiere)
e aggiungere le olive taggiasche, l'alloro e il rosmarino. Far cuocere il
coniglio a fuoco lento per circa un'ora, controllando ogni tanto. Se si asciuga
troppo aggiungere un po' d'acqua.
Al Sig. Venturino si affidano anche aziende nazionali ed internazionali che intendono commercializzare con il proprio marchio i prodotti del Frantoio. Questo è sicuramente indice di garanzia in termine di qualità e sicurezza alimentare.
Ci congediamo dal Sig. Venturino facendo una visita al punto vendita aziendale annesso allo stabilimento, dove troviamo riunite tutte le specialità da loro prodotte. Sulla via di casa commentiamo con ammirazione il lavoro svolto da lui e dalla sua famiglia. Abbiamo fatto bene a toccare con mano questa realtà, e quando troveremo i loro prodotti li compreremo sicuri di acquistare qualità ad un giusto prezzo.
Coniglio alla Ligure Sagra che vi invito |
Ci congediamo dal Sig. Venturino facendo una visita al punto vendita aziendale annesso allo stabilimento, dove troviamo riunite tutte le specialità da loro prodotte. Sulla via di casa commentiamo con ammirazione il lavoro svolto da lui e dalla sua famiglia. Abbiamo fatto bene a toccare con mano questa realtà, e quando troveremo i loro prodotti li compreremo sicuri di acquistare qualità ad un giusto prezzo.
Ora quando mi accingo a spalmare un po’ di patè di olive taggiasche su di un crostino, a gustare due olivette durante un aperitivo o come antipasto, a condire con olio un’insalata, penso al grande lavoro, all'impegno e all’amore che vengono dispensati per dare al consumatore
finale un prodotto di qualità.
Seguendomi potrete venire a conoscenza di altre realtà di produzione o sagre, non solo liguri, dove è possibile conoscere le peculiarità principali di persone e prodotti.
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