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Con Carlo Petrini il giorno di apertura |
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Russian |
L'edizione 2018, la dodicesima, si è conclusa con la sfilata che ha coinvolto i delegati dei 150 paesi del mondo partecipanti, Food for Change è stato il tema di questa edizione, la campagna di sensibilizzazione di Slow Food.
Il cibo come strumento per avviare una pacifica rivoluzione per ribaltare il modello attuale di sfruttamento e tornare a dare al cibo il giusto valore, cercando di stimolare e favorire il cambiamento delle abitudini alimentari delle persone.
Quest'anno abbiamo avuto la possibilità di assistere ed in qualche modo partecipare anche all'allestimento degli stands. E' stata un esperienza interessante vedere i padiglioni del Lingotto Fiere spogli, piano piano trasformarsi negli ambienti che avrebbero poi ospitato gli espositori e accolto i 220.000 visitatori giunti da ogni dove.
A differenza dalla precedente edizione l'attuale si è svolta all'interno dei locali del Lingotto ed in parte nei luoghi più rappresentativi della città di Torino, il tutto per favorire la sicurezza. Però questa scelta ha limitato il flusso dei visitatori, in quanto il costo del biglietto d'ingresso ha frenato molti curiosi, basta pensare che nel 2016 — ingresso libero — si è stimato un passaggio di circa un milione di p
ersone.
Una volta entrati non si vorrebbe più uscire, ogni stand propone qualcosa di particolare da farci scoprire. Quindi ci soffermiamo su quanto è veramente "sconosciuto".
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Il programma dei workshop di Slow Fish |
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Lo stand delle Americhe in allestimento |
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Allestimento avvenuto e pubblico |
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Lo stand Asia &Oceania prima |
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Lo Stand Asia&Oceania dopo |
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Una nuova idea di somministrazione |
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Ad esempio all'Oval, che ospita il mercato internazionale, uno stand dall'aspetto minimalista, battente bandiera russa propone un prodotto
— Presidio Slow Food
— interessante, il
sale pomorka del Mar Bianco.
Ilia Peredriy ci illustra le proprietà di questo prodotto proveniente dalla Repubblica di Carelia. Rigorosamente naturale e di produzione artigianale questo sale ha un sapore non troppo forte, la colorazione brunastra è dovuta alla presenza di micro alghe, viene anche aromatizzato con bacche di bosco, mirtilli o ginepro a seconda dell'uso in cucina.
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"Pomorka" naturale e aromatizzata |
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Ilia Peredriy e il suo staff |
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Campionature di sale del Mar Bianco |
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Ci racconta che esistono documenti risalenti al XVII secolo che descrivono la tecnica di produzione del sale pomorka. Viene estratto per evaporazione versando la salamoia nello "tsren" un pentolone di ghisa posizionato su di una stufa, senza mai far giungere ad ebollizione il composto. Al palato è piacevole, si scioglie in bocca dolcemente, annusandolo ci da la sensazione di essere in riva al mare.
Numerosi i Laboratori del Gusto, restando in Russia interessante la proposta dello Chef Olesya Drobot — Pesci e Spiriti di San Pietroburgo — che propone eccellenze ittiche sotto sale del Mar Bianco o affumicati ed essiccati, abbinandoli al Polugar, antenato della vodka, il vero "Spirito" della Russia.
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I tea e le tisane dello Sri Lanka |
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I rappresentanti del Kazakistan |
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Piccoli ma "cattivi" i peperoncini |
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Lo Sri Lanka propone un nuovo modo di sorseggiare un tea o una tisana, tra l'altro con una vastissima scelta, passeggiando. Idea curiosa ed originale forse a discapito del relax, almeno tra questo andirivieni di persone.
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Chana Panjabi — Curry di ceci |
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Lo Chef indiano all'opera |
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Parmigiano Reggiano — Workshop |
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Lo stand dell'India presenta una selezione di piatti tipici più rappresentativi preparati dallo Chef del ristorante "Gandhi" di Torino, Chiken Curry Masala, Chana Panjabi, Gulab Jamun. Però! hanno fatto poca strada per venire a Terra Madre.
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Lo stand della Georgia |
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Degustazione di prodotti della Georgia |
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Assortimento di spezie |
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Dalla Georgia, oltre al tipico vino fermentato e invecchiato in anfore interrate, uno splendido miele dal piacevole retrogusto amaro e "petali" di frutta disidratata.
Tra le curiosità i fiori di agave sott'aceto proposti dagli espositori africani. Mi sono piaciuti, particolare l'aceto che paragonato al nostro di aceto sa poco. Simpatici e cordiali i messicani con i loro semi di cacao e l'ottimo cioccolato.
Lasciamo l'Oval attraversando l'area all'aperto dedicata allo Street Food, dove nell'aria si mischiano gli odori di barbecue, friggitrici e sentori di birra, tra l'altro piacevoli, per visitare gli altri tre padiglioni che ospitano la manifestazione.
Qui protagonista è il mercato italiano. Splendidi i tortellini di Bologna, pasta all'uovo ripiena di carne da servire rigorosamente in brodo. Si racconta che in un osteria nell'Emilia giunse una giovane e bella marchesa, il cuoco colpito da tale bellezza la spiò dal buco della serratura e ispirandosi al suo ombelico confezionò i primi tortellini. Prezzo fiera, 24 euro al Kg, un po' esagerato o sbaglio?
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Aceto Balsamico di Modena |
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Culatello di Zibello e Salsiccia di Fegato |
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La Salsiccia di fegato Aquilana |
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Rimanendo in Emilia Modena con il suo Aceto Balsamico Tradizionale DOP, prodotto esclusivamente con mosti cotti di uve provenienti dalle province di Modena e Reggio Emilia. Invecchiato almeno dodici anni, venticinque per l'extra vecchio, viene chiamato anche oro nero di Modena, è un prodotto raffinato e costoso.
Nella provincia di Parma troviamo il Culatello di Zibello DOP, è un salume prodotto dalla coscia di maiale insaccata nella vescica dello stesso. Può essere prodotto in una sola determinata zona e solo tra ottobre e febbraio, stagiona per 10/14 mesi a seconda della pezzatura. In fiera 68 euro al Kg. Ciumbia!
Altro salume particolare la Salsiccia Aquilana di Fegato, qui siamo in Abruzzo dove questo insaccato è conosciuto come "Cicolana". E' preparata con fegato, cuore, lingua, carne magra e un po' di grasso, il tutto di suino. Ne esistono due tipologie, una dolce con l'aggiunta di miele e una più saporita con pepe, peperoncino e aglio. Entrambe vengono prodotte tra novembre ed aprile, un buon metodo per utilizzare tutte le parti del maiale.
Tra tanti prodotti salati, un po' di dolce, i Cantucci toscani. Uno dei maggiori vanti della pasticceria toscana, i cantucci, sono biscotti secchi alle mandorle ottenuti tagliando il filoncino dell'impasto ancora caldo. Abbinamento classico con il vin santo, la prima ricetta risale al XVII secolo scritta da Amadio Baldanzi di Prato.
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Il Pesto Genovese |
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Piemonte -- Gorgonzola Castagna |
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Sardegna -- Bottarga Unghiata |
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Lo stand Africano |
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Fiori di Agave sotto aceto |
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Messico e il Cacao |
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Anche la Sardegna non scherza con i formaggi — pecorini e caprini — ma un prodotto attira la mia attenzione la Bottarga di Muggine di Cabras. La Bottarga, chiamata anche "Oro di Cabras" non è altro che la sacca delle uova del muggine o cefalo lavata, salata, pressata e fatta asciugare al sole. Ne deriva una delle prelibatezze della gastronomia sarda.
Per avere la certezza di un prodotto artigianale di alta qualità, quindi di una lavorazione accurata, meglio scegliere quella "unghiata" cioè le sacche che sono ancora unite tra loro dall'ombelico del pesce. L'origine di questo prodotto sembra essere Fenicia, ma che il nome derivi dall'arabo "batank" uova di pesce salate.
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Patate dall'Africa |
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Noci |
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Lo Strach'in di Castagna |
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Acquisti a Terra Madre |
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Il Cacao Messicano |
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Un tuffo nella birra USA |
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La qualità dei prodotti a Terra Madre è alta i prezzi "salati" non sempre giustificabili. Il tema Food for Change certamente ci fa riflettere su come si potrebbe vivere meglio partendo da una selezione del cibo che acquistiamo, cambiando le nostre abitudini alimentari. ma la strada è ancora lunga.
Purtroppo non tutti si possono permettere di selezionare i prodotti da portare in tavola, mi auguro che ci arriveremo presto e che molto presto chiunque abbia cibo per sfamarsi.
Esco da Terra Madre promettendomi di cambiare anch'io qualcosa nelle mie abitudini alimentari, dando così un contributo per migliorare la mia e la vita di tutti.
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